Il Cane Lupo Cecoslovacco: cane o lupo?

Pubblicato il 28/03/2022 da Isabella Milani

«Il Cane Lupo Cecoslovacco (Clc) viene spesso ed erroneamente chiamato Pastore Cecoslovacco o Lupo Cecoslovacco; nella mia opinione il primo nome viene dato per non menzionare la parola “lupo” mentre il secondo, al contrario, per esaltarla.»

Categorie: Allevatori, Lupo Cecoslovacco, Apprendimento, Carattere e socialità

Allevatori,Lupo Cecoslovacco,Apprendimento,Carattere e socialità: Il Cane Lupo Cecoslovacco: cane o lupo?

Articolo a cura di Marta Balatroni, allevatore e intestataria dell'affisso  Vittoria Alata riconosciuto ENCI-FCI. Master Allevatore Cinofilo ENCI/ANMVI

Il Cane Lupo Cecoslovacco

Il Cane Lupo Cecoslovacco (Clc) viene spesso ed erroneamente chiamato Pastore Cecoslovacco o Lupo Cecoslovacco; nella mia opinione il primo nome viene dato per non menzionare la parola “lupo” mentre il secondo, al contrario, per esaltarla. Per quanto razza giovane, il cui allevamento ha avuto origine negli anni ’60 a seguito di un esperimento incrociando il Pastore Tedesco con il lupo dei Carpazi, oggigiorno siamo ben lontani dalle ibridazioni di quel tempo, pertanto il nostro Clc è a tutti gli effetti un cane somigliante a un lupo.
Sottolineo sempre che non abbiamo al guinzaglio un vero e proprio lupo perché troppe volte ci dobbiamo scontrare con chi crede di avere un selvatico (cosa, tra l’altro, non consentita dalla legge).

È bene, però, che ogni proprietario di un Cane Lupo Cecoslovacco sia consapevole di condividere la propria vita con un cane dal carattere non propriamente di semplice gestione per non trovarsi impreparato qualora si presentino delle difficoltà durante la convivenza. Ciò che per la mia esperienza in allevamento e in addestramento causa principali problemi di gestione è la non marcata docilità che accomuna molti soggetti di questa razza. È un cane che instaura un bellissimo legame col suo proprietario, ma questo stesso legame si crea nel tempo con la giusta gestione del soggetto e costruendo un po’ alla volta la fiducia tra cane e proprietario, a differenza di altre razze notoriamente docili, e quindi maggiormente collaborative con l’uomo, che per natura sono predisposte a creare da subito questo legame. Ciò significa che per avere un Clc collaborativo e “devoto” dobbiamo lavorare sodo e meritarci la sua fiducia. Non a caso nello standard si parla di cane sospettoso, ovvero che può avere diffidenza verso ciò che non conosce e di cui non si fida.

Attenzione a non leggere questo aspetto con negatività, non si deve intendere un cane che reagisce con aggressività o estrema paura bensì un cane che ha bisogno di maturare la propria fiducia in qualcuno o qualcosa (quanto tempo ci metta dipende dalle sue doti, ma questo è un discorso più complesso). Un aspetto che, per me, rientra tra i suoi migliori pregi è l’olfatto; è dotato di una grande capacità olfattiva tanto che molti amanti della razza si stanno cimentando in discipline sportive come il Mantrailing o il Nosework Scent Detection ottenendo soddisfazioni e appagando il cane. Mi è capitato durante lezioni in campo di impostare una breve pista con dei Clc che anziché seguire i bocconcini lasciati all’interno della pista hanno seguito il mio odore ben oltre la stessa, ripercorrendo i miei passi fino a raggiungere il punto in cui mi sono fermata.

Possiamo quindi dire che il Clc sia un cane a tutti gli effetti, per morfologia somigliante a un lupo, ma che abbia ereditato degli aspetti caratteriali dal suo progenitore; abbracciando i suoi pregi ma anche i difetti, impegnandoci a conoscerlo, gestirlo e appagarlo potremo diventare un solido binomio.

Marta Balatroni

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