Lo Shih Tzu, un briciolo di storia e la sua simpatia…

Durante la dinastia Qing, l’imperatrice Cixi allevò con passione e competenza la razza che prese le sembianze dello Shih Tzu che conosciamo oggi. Purtroppo, durante la rivoluzione imperiale, i suoi allevamenti furono distrutti e solo pochi esemplari riuscirono a raggiungere la Gran Bretagna dove, allevati al meglio, furono perfezionati tra il 1930 e il 1950. In prima battuta, ai soggetti importati in Inghilterra, venne assegnato l'appellativo di "Apsos". Alla razza fu ridato il nome di Shih Tzu (ossia "cane leone") nel 1935, dallo Shih Tzu Club, che stilò, in quell'anno, lo Standard ufficiale. La razza fu esportata in America negli anni ’50. Alcuni appassionati fondarono, nel 1957, il primo Club di Razza nel continente. Negli anni seguenti, lo Shih Tzu ebbe una crescita esponenziale di consensi tanto che, dai pochi numeri dei soggetti importati, si raggiunsero in un solo decennio un numero sostenuto di iscrizioni. 

Ad oggi, la razza è molto diffusa e si calcola sia tra le 20 razze più famose al mondo. In Italia, lo Shih Tzu, fu importato negli anni ’60. Dal 2011 al 2019, la razza ha raddoppiato il numero di iscrizioni al Libro Genealogico dell’ENCI, attestandosi oggi a più 1000 soggetti all’anno. Lo Shih Tzu fa parte del IX Gruppo, Cani da Compagnia e condivide la sezione 5-Cani del Tibet con il Lhasa Apso, il Tibetan Spaniel e il Tibetan Terrier. La sua particolarità è l’aspetto della testa a forma di crisantemo che è molto accattivante ed è causato dalla crescita del pelo al di sopra della canna nasale.